Inattività fisica: scopriamo quali effetti disastrosi può avere sul nostro corpo smettere di allenarci

Inattività fisica: scopriamo quali effetti disastrosi può avere sul nostro corpo smettere di allenarci

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Adesso più che mai, il nostro benessere è in primo piano. Sempre più persone decidono di dedicare tempo al proprio benessere fisico, abbracciando tre regole fondamentali: alimentazione sana, riposo adeguato e allenamento regolare. Ognuna di queste regole ha un ruolo importante per la qualità della nostra vita ed è l’elemento chiave per la prevenzione di numerose malattie. Se però smettiamo di allenarci, esiste un rischio molto reale di conseguenze disastrose per il nostro corpo. In questo articolo esploreremo come prevenire e affrontare la inattività fisica, per evitare il declino del nostro fisico.

Inattività fisica: i pericoli della sedentarietà

Nel nostro stile di vita moderno, ci sono molte attività sedentarie che portano all’inattività fisica. Spesso trascorriamo diverse ore al giorno seduti al lavoro, sdraiati a guardare la televisione o navigando su internet. Questo stile di vita può avere un impatto significativo sulla nostra salute, con un aumento del rischio di malattie cardiache, , e alcuni tipi di cancro.

Secondo l’, più di un miliardo di persone in tutto il mondo sono fisicamente inattive. L’inattività e la vita sedentaria non sono la stessa cosa, ma spesso vanno di pari passo. L’inattività fisica può essere pericolosa perché può portare alla perdita della forza, della resistenza e della flessibilità, aumentando il rischio di infortuni.

Smettere di allenarsi: i danni irreparabili per il nostro corpo

Un periodo di inattività fisica può avere un impatto negativo diretto sulla nostra salute e sulla nostra forma fisica. Se smettiamo di allenarci, inizieremo a sentire gli effetti in pochi giorni. Alcuni di questi effetti sono:

  • Minor forza e resistenza muscolare: la mancanza di allenamento porterà a una perdita graduale della forza e resistenza muscolare.
  • Minor flessibilità: la flessibilità dei muscoli e delle articolazioni tende a diminuire con l’inattività fisica.
  • Perdita di massa ossea: l’allenamento regolare aiuta a mantenere l’integrità delle ossa. La mancanza di allenamento porta a una perdita di massa ossea che può portare a problemi articolari, dolori e infortuni.
  • Aumento del peso corporeo: l’inattività fisica può portare a un aumento ponderale, soprattutto se si mangia in modo scorretto.
  • Aumento dei livelli di stress: l’attività fisica aiuta a ridurre i livelli di stress, mentre l’inattività può aumentarli.

Rallentare l’allenamento? Ecco cosa succede

Ritornare a una routine di allenamento dopo un periodo di inattività può essere difficile ed estenuante. Inoltre, potrebbe essere pericoloso iniziare a esercitarsi con il livello di intensità di prima. È importante ricordare che se non si è allenati per un periodo di tempo, il nostro corpo ha perso la sua resistenza e la sua forza. Pertanto, bisogna iniziare con esercizi di bassa intensità e poi gradualmente aumentare l’intensità e la frequenza dell’allenamento.

Un buon programma di allenamento prevede un mix di esercizi di forza, cardio e flessibilità. L’esercizio di forza include qualsiasi attività che coinvolge i muscoli come sollevamento pesi, esercizi con le macchine e allenamento con i pesi. L’esercizio cardio include camminare, correre, andare in bicicletta o nuotare. Infine, l’esercizio di flessibilità include stretching, yoga o pilates.

Come evitare il declino del nostro fisico

La prevenzione dell’inattività fisica non è complicata. È importante ricordare che tutti i cambiamenti fisici o iniziative di allenamento devono essere applicati lentamente e gradualmente. Il pericolo più grande è ricominciare un programma di allenamento intensivo troppo velocemente, a causa dei possibili danni e infortuni. La chiave del successo è iniziare con un programma di allenamento alla volta e, gradualmente, aumentare l’intensità e la frequenza.

È importante anche ricordare che l’attività fisica non deve essere noiosa onoiosa. Si può fare una varietà di attività, dal ballo alla corsa, per mantenere un livello di fitness adeguato. L’importante è mantenere una routine, anche se a volte non siamo così motivati. La motivazione e l’opportunità di condividere esperienze con amici possono aiutare a mantenere una routine di allenamento.

Quando la pigrizia colpisce: il rischio di non muoversi

Purtroppo, non sempre riusciamo a trovare la motivazione per allenarci. La pigrizia è una minaccia costante e può portare all’inattività fisica. Quando la pigrizia prende il sopravvento, è possibile scegliere di fare qualcosa di diverso per mantenere l’attività e il movimento. Camminare più a lungo, fare un po’ di jogging o andare in bicicletta con gli amici possono essere ottime opzioni per mantenere un certo livello di attività.

In definitiva, la mancanza di allenamento può avere effetti devastanti sulla salute e sul benessere. Alcuni di questi effetti sono la perdita di forza, di resistenza e di flessibilità. Inoltre, può causare aumento di peso, aumento dei livelli di stress e, nel peggiore dei casi, aumento del rischio di malattie cardiache, obesità e diabete. La prevenzione è sempre meglio che curare, quindi è importante essere costanti e allenarsi regolarmente.

Conclusione

L’attività fisica svolge un ruolo importante nella nostra salute e nella nostra qualità della vita. Tuttavia, la pigrizia e l’inattività fisica possono mettere a rischio la nostra salute, anche se ci alleniamo regolarmente. Quindi, è importante prendere coscienza dei rischi che comporta l’interruzione dell’allenamento e pianificare in anticipo come evitarlo. In questo modo, è possibile evitare il declino del nostro fisico e garantire che il nostro corpo resti in buona salute.

Risorse

  • G. Ribas-Sabaté et al. (2020). Salute dei muscoli e scheletro: L’esercizio fisico e la salute muscolare e delle ossa. Nutrizione Clinica e Metabolica.
  • A.J. Gomes et al. (2018). L’esercizio fisico ha un ruolo cardioprotettivo? Una recensione. Journal of Exercise Science & Fitness.
  • R. Scarano et al. (2017). Sedentarietà, obesità e malattie metaboliche: i meccanismi alla base di una connessione ipotizzata. Nutrizione Clinica e Metabolica.

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