oggiurnal: Per quanto riguarda la guerra in Ucraina, come definirebbe la posizione geopolitica che la Francia dovrà adottare negli anni a venire? Come preservare gli interessi del Paese in questo nuovo ordine mondiale?
Jean-Pierre Chevenement: In primo luogo, è urgente porre fine a questa vergognosa guerra nel cuore dell’Europa. Una guerra che potevamo vedere arrivare da molto tempo, ma in cui nessuno credeva. La pace richiede la proclamazione, da parte della stessa Ucraina, della sua neutralità, con la garanzia che le possono essere date da un certo numero di potenze – i cinque membri permanenti del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, a cui, a mio avviso, la Germania e Tacchino.
Per il resto, l’accertamento di una possibile violazione della neutralità dell’Ucraina dovrebbe essere accertato attraverso una procedura piuttosto macchinosa, in modo che gli ucraini siano rassicurati sulla loro capacità di autogovernarsi come nazione libera e indipendente, democraticamente. La prova è stata data in questa guerra che l’Ucraina, a lungo costituente dell’Impero russo e poi chiamata “Piccola Russia”, è, certamente, una nazione recente, ma una nazione molto viva.
«Per me l’Europa pesa in proporzione alle nazioni che la compongono, e in particolare alle grandi nazioni. »
Quanto alla questione più generale relativa al contesto geopolitico in cui la Francia dovrà inserirsi, la contraddizione strutturante del mondo a venire rimarrà quella che già prevale oggi, tra Stati Uniti e Cina. Ammettiamolo: la Russia non diventerà mai la superpotenza che era in epoca sovietica. È, e rimarrà, un grande potere, certamente. La Russia dovrà adattarsi al mondo come è diventata. Il popolo russo rimane innanzitutto un grandissimo popolo europeo il cui contributo alla civiltà europea è importante. Dal punto di vista geografico, dobbiamo ricordare che la Russia è il paese dei quattro mari: il Mar Baltico, il Mar Bianco, il Mar Nero e il Mar Caspio. E’ il nucleo storico della Russia che si ampliò sproporzionatamente con la conquista da parte dei cosacchi della Siberia nei secoli XVIIᵉ e XVIIIᵉ. L’indipendenza dell’Ucraina è iniziata solo nel 1991.
Nel quadro dell’Europa, il nostro compito, a noi francesi, sarà quello di mantenere l’indipendenza del Vecchio Continente rispetto alle due superpotenze di domani, che saranno gli Stati Uniti e la Cina. A questo proposito, non ho problemi a definirmi europeo. Naturalmente per me l’Europa pesa in proporzione alle nazioni che la compongono, e in particolare alle grandi nazioni. Il loro sforzo combinato dovrebbe consentire all’Europa di esistere come attore indipendente. Allora quali sono queste grandi nazioni? Non c’è una regola. Sono loro che si impegneranno. Possiamo vedere chiaramente, naturalmente, che in prima linea ci sono Francia, Germania, Italia, Spagna e senza dubbio un giorno la Russia se vogliamo che l’Europa pesi il suo peso negli affari del mondo.