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Mentre varie patologie vengono considerate e trattate con una certa frequenza, la Diagnosi di ADD (deficit di attenzione) e ADHD (iperattività) spesso è vista come una sorta di muro di geroglifici. Scopriamo insieme: qual è la reale differenza tra queste due condizioni e quali sono le implicazioni per i bambini?
Cos’è l’ADD e l’ADHD: approfondiamo la diagnosi
L’ADD (deficit di attenzione) e l’ADHD (iperattività) sono disturbi che si presentano in due forme distinte, ma che sono spesso usati in maniera intercambiabile. Comunemente si ritiene che l’ADD sia una forma più lieve dell’ADHD e che entrambi siano caratterizzati da una incapacità di concentrazione. In realtà, la diagnosi di questi due disturbi è un po’ più complessa.
Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, entrambi i disturbi si basano su un debole livello di controllo sui comportamenti e sulle azioni. L’ADD è caratterizzata da una incapacità di prestare attenzione, mentre l’ADHD è caratterizzata da una combinazione di incapacità di prestare attenzione, impulsività e iperattività.
Differenze tra ADD e ADHD: quali sono?
Le principali differenze tra ADD e ADHD sono la gravità e le manifestazioni. L’ADD è generalmente considerata come una forma più lieve dell’ADHD. I bambini con ADD possono faticare a concentrarsi su un compito, ma raramente sono iperattivi. Di conseguenza, tali bambini sono più tranquilli e meno inclini a cambiare rapidamente gli argomenti e le attività.
Al contrario, i bambini con ADHD possono essere iperattivi, impulsivi e disorganizzati. Spesso hanno difficoltà a concentrarsi e tendono ad avere problemi a relazionarsi con gli altri. Questi bambini possono anche avere difficoltà a controllare le emozioni e a rispettare le regole.
ADD e ADHD: quali sono le implicazioni per i bambini?
Essere diagnosticati con ADD o ADHD può avere conseguenze importanti. I bambini con ADD o ADHD possono avere difficoltà a scuola e nelle loro relazioni con i loro coetanei. Possono anche avere problemi ad adattarsi alle attività quotidiane. Questi bambini possono essere esclusi da certe attività, come ad esempio le attività sportive, a causa dei loro comportamenti.
Inoltre, può essere difficile per i bambini con ADD o ADHD mantenere l’attenzione su un compito per un lungo periodo di tempo. Questo può influire sulla loro capacità di apprendere e può causare problemi di apprendimento a scuola. È importante che i genitori e gli insegnanti riconoscano i sintomi dei disturbi e li affrontino in modo appropriato.
Disturbi da deficit di attenzione: come vengono trattati?
I disturbi da deficit di attenzione possono essere trattati con un approccio individuale che include cambiamenti nello stile di vita, interventi comportamentali e farmacoterapia. I trattamenti possono variare in base all’età, al caso specifico e alle preferenze dei genitori e del bambino.
Ad esempio, per i bambini più giovani, può essere utile fare cambiamenti nello stile di vita, come l’aggiunta di più attività fisica o la rimozione di eventuali distrazioni come computer o tablet. Per i bambini più grandi, le tecniche di rinforzo possono essere utili per incoraggiare comportamenti positivi e può essere prescritta la terapia farmacologica. La terapia può aiutare a ridurre gli effetti dei disturbi, ma non può curarli.
Comprendere l’ADD e l’ADHD: come fare?
Per comprendere l’ADD e l’ADHD, è importante parlare con un medico qualificato, come un medico di base, uno specialista in malattie mentali o uno psicologo. Questi specialisti possono fornire informazioni dettagliate sui disturbi e aiutarvi a scegliere il trattamento migliore per il vostro bambino. Inoltre, i genitori e gli insegnanti possono imparare molto sui disturbi leggendo libri o cercando informazioni online.
In definitiva, ADD e ADHD sono disturbi diversi, con una gamma di sintomi e implicazioni. Comprendere la diagnosi e i possibili trattamenti è fondamentale per aiutare i bambini che soffrono di questi disturbi a superare le difficoltà che possono incontrare.
Conclusione
Capire l’ADD e l’ADHD può aiutare i genitori e gli insegnanti a capire meglio il proprio bambino o studente. È importante parlare con un medico qualificato per ottenere informazioni accurate sui disturbi e scegliere il trattamento più appropriato. Parlando apertamente del disturbo, riconoscendo ed accettando i sintomi e offrendo un supporto emotivo, i genitori e gli insegnanti possono aiutare il bambino a gestire il disturbo e sviluppare una forte autostima.
Fonti
- Hirshfeld-Becker, D. R., et al. (2010). Conoscere l’ADHD: una guida per i genitori. New York: Oxford University Press.
- Stark, L. (2015). ADD e ADHD: guida completa al trattamento per le famiglie. New York: Oxford University Press.
- American Psychiatric Association (2013). Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (5a ed.). Arlington, VA: American Psychiatric Publishing.