Distribuire Pieghevole Indice dei contenuti
- Il mistero del 4 in orologeria: iIII contro IV
- Una peculiarità non comune
- Le origini storiche del numero IIII
- I numeri romani e le loro radici
- La numerazione etrusca e la sua influenza sull’orologeria
- L’eredità degli etruschi
- Il legame con Giove: mito o realtà ?
- Giove e il numero romano IV
- Dalla tradizione all’errore reale: una spiegazione plausibile ?
- Luigi XIV e l’errore reale
- Estetica dei quadranti: la scelta deliberata di IIII
- L’estetica prima di tutto
- Legibilità e armonia visuale di orologi e orologi
- Una questione di equilibrio
- Ragioni pratiche: la semplicità della incisione in questione
- La facilità dell’incisione
Avete mai notato come il numero romano 4 sia spesso rappresentato come “IIII” invece di “IV” sui quadranti degli orologi ? Questa peculiarità ha suscitato numerosi dibattiti e speculazioni. In questo articolo, esploreremo le possibili ragioni dietro questa scelta intrigante.
Il mistero del 4 in orologeria: iIII contro IV
Una peculiarità non comune
Per chi è abituato alla numerazione romana standard, vedere ‘IIII’ al posto del tradizionale ‘IV’ può sembrare strano. Questo uso peculiare è principalmente riscontrabile nell’orologeria, con rari casi di deviazione. Ma cosa c’è dietro a questa scelta ?
Le origini storiche del numero IIII
I numeri romani e le loro radici
I numeri romani derivano dall’antica Roma, con sette simboli di base (I, v, x, l, c, d e M) apparsi tra il 900 e l’800 av. J.-C. Tali simboli furono creati per facilitare la contabilità e le transazioni commerciali, basandosi sulla numerazione delle dita di una mano.
La numerazione etrusca e la sua influenza sull’orologeria
L’eredità degli etruschi
Prima della standardizzazione del sistema romano, il numero 4 si scriveva “IIII” seguendo la numerazione etrusca. Questa pratica potrebbe essere stata mantenuta in orologeria per rispetto della tradizione, nonostante l’evoluzione del sistema di numerazione.
Il legame con Giove: mito o realtà ?
Giove e il numero romano IV
Alcuni romani avrebbero continuato a utilizzare “IIII” poiché “IV” corrisponde alle iniziali del dio Giove (IVPITER). Questo spiegherebbe perché “IIII” è preferito a “IV”: evitare un riferimento involontario alla divinità.
Dalla tradizione all’errore reale: una spiegazione plausibile ?
Luigi XIV e l’errore reale
Una leggenda racconta che Luigi XIV avrebbe imposto la scrittura “IIII” su un orologio sostenendo che “Il re non sbaglia mai”, incoraggiando così altri orologiai ad adottare questa norma.
Estetica dei quadranti: la scelta deliberata di IIII
L’estetica prima di tutto
L’utilizzo di ‘IIII’ sugli orologi è dovuto anche a considerazioni estetiche. Tale notazione evita la confusione tra ‘IV’ e ‘VI’, creando un equilibrio visivo tra le parti sinistra e destra del quadrante dell’orologio.
Legibilità e armonia visuale di orologi e orologi
Una questione di equilibrio
Oltre ad evitare confusioni, la scelta di ‘IIII’ al posto di ‘IV’ contribuisce all’armonia visiva del quadrante. Crea un bilanciamento tra le cifre romane monosimboliche (I, v) e quelle composte da due simboli (VII, vIII).
Ragioni pratiche: la semplicità della incisione in questione
La facilità dell’incisione
Infine, c’è anche una ragione pratica per l’utilizzo del ‘IIII’: la sua incisione è più semplice. Inoltre, il processo di costruzione richiede meno tempo rispetto all’incisione del ‘IV’.
Dopo aver esplorato le diverse possibilità, non possiamo negare che l’uso del “IIII” invece di “IV” sugli orologi ha un fascino tutto suo. Essendo intriso di storia, mitologia e estetica, rimane un segno distintivo inconfondibile dell’arte dell’orologeria.